I farmaci galenici, essenziali per soddisfare esigenze specifiche, di solito non sono preparati disponibili in commercio. Il potenziale dei farmaci galenici è molto elevato, sia in termini di soddisfacimento dei bisogni terapeutici sia, talvolta, in termini di risparmio economico. Vengono presentate le esperienze dell’Istituto Brullo Garofolo di Trieste e dell’Istituto Carlo Vesta di Milano.
Dopo l’industrializzazione del secondo dopoguerra, quando si pensa alla produzione di farmaci viene subito in mente la grande industria farmaceutica. Si tratta di una produzione di massa con l’obiettivo di vendere migliaia di farmaci identici ma diversi a persone di peso, superficie corporea e condizioni di salute molto differenti. Tuttavia, alcuni pazienti non riescono a trovare nelle farmacie generali i farmaci industriali che soddisfano le loro esigenze. È qui che entrano in gioco i farmacisti, protagonisti della preparazione dei farmaci galenici, le cui caratteristiche di dosaggio, formulazione ed eccipienti permettono di adattarsi alle esigenze del paziente e di fornire un trattamento il più possibile personalizzato.
Cosa sono le preparazioni galeniche
Le preparazioni galeniche sono quelle preparate dai farmacisti in appositi laboratori all’interno degli ospedali e delle farmacie comunali, che non sono generalmente disponibili sul mercato e sono indispensabili per soddisfare le esigenze specifiche dei pazienti di tutte le età. Le preparazioni galeniche sono classificate come “preparazioni d’ufficio” se sono elencate nella farmacopea ufficiale o nelle farmacopee dei Paesi dell’UE e possono essere dispensate direttamente ai pazienti che si recano in farmacia. La farmacopea ufficiale è un codice medicinale che contiene una serie di disposizioni tecniche, scientifiche e amministrative, utilizzate dai farmacisti per controllare la qualità dei medicinali, delle sostanze e delle preparazioni finali, comprese le informazioni sugli standard di qualità, sui metodi di preparazione e sui metodi di verifica chimico-analitica e tecnica della preparazione.
Chi ha bisogno di preparazioni galeniche
Le preparazioni galeniche vengono solitamente realizzate per far fronte a specifiche carenze di farmaci, come spesso accade per le malattie rare, tra cui i tumori che colpiscono meno di cinque persone su 10.000, o quando i pazienti hanno bisogno di cambiare preparazioni che possono contenere ingredienti inaccettabili. Il lattosio è comunemente utilizzato come eccipiente nella produzione di farmaci per le sue proprietà leganti, ma circa il 50% degli italiani ne è intollerante. Grazie alle formulazioni galeniche, è possibile produrre farmaci senza questo eccipiente ed evitare risultati spiacevoli.
Davide Zanon, responsabile del laboratorio pediatrico dell’IRCCS Materno Infantile “Burro Garofolo” di Trieste, spiega: “In ambito pediatrico c’è una grande necessità di preparare terapie geniche. Ad esempio, il nostro laboratorio realizza formulazioni ad hoc per i piccoli pazienti che necessitano di dosi e formulazioni specifiche in base alla loro età. Per un bambino di un anno, infatti, deglutire una capsula è molto complesso, quindi dobbiamo preparare uno sciroppo, una sospensione o, più comunemente, una formulazione liquida per uso orale, adattando il dosaggio alle esigenze del paziente”.
Angela Pasquariello Situazioni simili si verificano negli adulti con disfagia che soffrono di Alzheimer o di Parkinson. In questi casi si preparano soluzioni orali, schede o capsule apribili che vengono somministrate attraverso il sondino nasogastrico”.
Di fatto, possono essere allestite in farmacia, indipendentemente dalle caratteristiche del paziente. Davide Zanon spiega: “Per non sovraccaricare le attività dei nostri laboratori medici, tendiamo a evitare la prescrizione di farmaci che vengono consumati in grandi quantità e che quindi talvolta devono essere prodotti in serie. È il caso in particolare del settore pediatrico e neonatale, di cui è esempio una pasta al 10% di ossido di zinco utilizzata per lenire e proteggere la pelle delicata dei neonati.
Il nostro obiettivo è la personalizzazione del trattamento, per questo ci concentriamo sulla produzione di Magistral Galenics”. Angela Pasquariello spiega che “nel campo delle formulazioni galeniche magistrali sterili oncologiche, a causa del basso indice terapeutico dei farmaci utilizzati, la formulazione tiene conto non solo dell’adeguatezza prescrittiva del farmaco, ma anche di caratteristiche specifiche del paziente come il peso, la superficie corporea e l’eventuale danno d’organo, solo per il paziente per il quale la formulazione è preparata ed esclusivamente pertinente”, spiega. I pazienti con insufficienza epatica o renale hanno difficoltà a metabolizzare ed espellere rispettivamente i metaboliti dei farmaci indicati. Per evitare che questi si accumulino e causino ulteriori danni all’organismo, può essere necessario ridurre le dosi del farmaco in base alla gravità della disfunzione d’organo.
Come si prepara un medicinale
Il requisito fondamentale per la preparazione di un medicinale è la prescrizione del medico, che deve pervenire al laboratorio della farmacia. A questo punto, il farmacista può procedere alla preparazione del medicinale secondo le Norme di Buona Preparazione descritte nella Farmacopea Italiana, che mirano a garantire la qualità e la tracciabilità del preparato. I test sono necessari per determinare se si verifica la degradazione del principio attivo e, in caso affermativo, come e quando.
Questi studi consentono di stabilire la durata di conservazione (data di scadenza) della formulazione, in modo da non comprometterne l’efficacia e standardizzare la formulazione. Vengono inoltre valutati l’idoneità della formulazione, il dosaggio appropriato e l’idoneità della formulazione in relazione alle proprietà tecniche e farmacologiche del principio attivo. Vengono quindi selezionati gli eccipienti, i veicoli e le forme di dosaggio (solide, liquide, semisolide) più appropriate. Inoltre, vengono effettuati i necessari test di contaminazione microbica sulla formulazione, secondo le specifiche monografie elencate nella Farmacopea Italiana. Secondo la Legge 94/98, per poter prescrivere un medicinale galenico, i principi attivi richiesti nella formulazione devono aver superato almeno una sperimentazione clinica di fase II. In alcuni casi, la preparazione galenica deve essere parte integrante della sperimentazione clinica e deve essere preparata secondo i criteri stabiliti dal Decreto 200/2007. La preparazione dei prodotti medicinali richiede uno spazio adeguato nella farmacia con determinate caratteristiche strutturali e ambientali e con le attrezzature necessarie.
Per quanto riguarda le farmacie ospedaliere, è fondamentale, in particolare, che lo spazio sia riservato alla galenica non sterile affinché la struttura sia autorizzata come struttura farmaceutica dedicata. L’IRCCS Burro Garofolo ha deciso, fin dai primi anni 2000, di sottoporre le farmacie alla certificazione ISO. Ora siamo certificati ISO 9001:2015. Per allestire preparazioni sterili di antimicrobici, è necessario accreditare laboratori specifici chiamati UFA (unità antimicrobiche).
Grazie al recente accreditamento dell’UFA, l’IRCCS Carlo Vesta gode di molteplici vantaggi”, afferma Angela Pasquariello. Non affidare più la produzione di antiplastici sterili a una struttura esterna ha comportato un notevole risparmio economico e una maggiore sicurezza, in quanto non è più necessario trasportare quotidianamente farmaci citotossici altamente pericolosi tramite corriere. Inoltre, ha ampliato l’applicazione di studi clinici a scopo di lucro e non a scopo di lucro in oncologia, che in precedenza era tecnicamente impossibile a causa della necessità di individuare gli esperti pertinenti all’interno della struttura Subito dopo l’accreditamento dell’UFA, il noto nivolumab, approvato per il trattamento del melanoma, un raro tumore cerebrale Tre studi clinici sono stati approvati dal Comitato etico per valutarne l’efficacia e la sicurezza nel trattamento della malattia.
Prospettive future
Oltre ai risparmi menzionati in precedenza, l’aumento del numero di laboratori clinici in tutto il Paese eviterebbe sia un significativo spreco finanziario da parte del sistema di assicurazione sanitaria nazionale sia un trattamento inappropriato dei pazienti.
Come definito nella Raccomandazione ministeriale 19, se i farmaci in commercio vengono gestiti in modo errato, ad esempio nel tentativo di fornire un trattamento a pazienti con esigenze specifiche, ciò può portare a errori di trattamento. Si consideri un paziente con disfagia. Per migliorare la disfagia, le compresse somministrate per il trattamento vengono spesso frantumate. Purtroppo, questi farmaci possono essere a lento rilascio o rivestiti in modo tale che il principio attivo non venga inattivato dai succhi gastrici, rischiando così l’inattivazione del trattamento.
Il Laboratorio Galenico può aiutare a superare questo problema ottenendo la formulazione giusta per un determinato paziente. Va ricordato che le formulazioni galeniche non sono mai destinate a sostituire i prodotti commerciali, ma vengono preparate quando c’è una carenza di un particolare farmaco o formulazione sul mercato. Molti progressi devono essere fatti”, afferma Angela Pasquariello, Coordinatore dell’Area Scientifica Regionale SIFO Lombardia per le Malattie Rare.
Nel caso delle malattie rare non codificate, il rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale decade, quindi anche i farmaci galenici sono a carico del paziente, a meno che le autorità sanitarie non decidano di curarlo prima, cosa non scontata. L’effettiva assistenza ai pazienti affetti da malattie rare purtroppo varia da regione a regione e richiede interventi istituzionali, anche nel contesto della legge 175/2021 recentemente approvata.
È importante fare in modo che ospedali, comunità e farmacie collaborino fortemente per garantire un’adeguata continuità assistenziale all’interno della comunità, anche al di fuori di essa, senza gravare ulteriormente sui pazienti già alle prese con la malattia. Solo così si potrà sfruttare appieno il potenziale delle formulazioni galeniche.